Conzen [Esterno] Lento e affannoso il camminar del Maestro per le vie che conducono all’Hospitale, il passo malfermo, il corpo pienamente poggiato a quel bastone che l’ha salvato e aiutato in moltissimi casi, creando cosi rintocchi discontinui. La mancina posta sul fianco non potendo arrivare oltre, che il dolor provato alla schiena è troppo evidente, causa di greve caduta inaspettata da non sa quanta altezza. Ei tien sempre acuiti i sensi nel tentativo di capir chi vi sia intorno, in quelle condizioni, difficili son le movenze, tanto più le fughe.
Tyl [esterno porticato] sotto il porticato dell'Hospitale la mezza osserva il cortile avanti a sè. Il vento le sposta qualche ciocca sul viso chiaro, le puntute rese rosee per il freddo. Lo sguardo attento vaga sul luogo avanti a sè come ad immaginare costruzioni, far progetti nella mente. Le labbra si increspano, annuisce di tanto intanto prendendo appunti mentali. Le braccia incrociate al petto, sotto il nero mantello per star più comoda. Un sospiro ora che cambia appoggio passando dal piede sinistro a quello destro spostando il peso del corpo da una parte all'altra.
Conzen [Esterno>hospitale] temperatura molto bassa che forze attenua le sue malferme condizioni fisiche, il sol che sta per scomparire celandosi dietro l’orizzonte, mentre delle piccoli nubi passeggere scuriscono ancora più la visibilità. Le palpebre si abbassano cosi da affinare la vista, mentre il respiro non è ritmico ne controllato, quasi faticoso per ei andar avanti in direzione della sua meta. La schiena appena curvata in avanti cosi da tentar di diminuire il dolore mentre il capo rimane elevato per cosi veder meglio. La destra tiene saldo il ligneo che sta anche sopportando troppo il greve peso del Signore degli Elfi, fiducia riposta in quel semplice, ad occhio altrui, ciocco di legno. Osserva cosi la porta dell’entrata, forse in maniera sfocata, ma sollevato da ciò.
18:10 Tyl [esterno porticato] si sofferma sul muro di cinta, focalizza meglio un pensiero quando nel suo campo visivo scorge un'ombra. Distratta, forse stufa da tanto pensare e progettare, lascia che la pupilla si sposti ad inquadrar meglio quella figura che lentamente quanto goffamente si avvicina in direzione dell'Hospitale. Ritta in piedi, porta il peso sul baricentro, dandosi un tono. Gli occhi di elfica discendenza non possono mentirle, quello che all'apparenza pare un uomo, seppur meno massiccio e alquanto alto, sembra aver bisogno di un aiuto nel deambulare. Attende ancora qualche istante, vuol essere sicura che egli si stia dirigendo in sua direzione poi un passo muove vers'egli. Le braccia ridiscendono lungo i fianchi, lo sguardo non lascia Conzen.
Conzen [Esterno hospitale] quasi maggior forza riceve dalla semplice vista di esser quasi arrivato alla meta, lento tenta di raddrizzar la schiena cosi da non farsi vedere in quelle, per lui, misere condizioni. Una smorfia produce per tentar di riportare più in alto la sua figura, anche se poserà la maggior parte del peso sempre sul bastone. La man mancina scende lungo la linea del corpo, cosi da assumer una posa naturale al suo passo, il volto serio e impassibile ora, i muscoli sono fermi a forza da ei, ormai giunto in prossimità dello stabile osserva una mezza posta li senza far nulla, lo sguardo si posa sul ella indi si direziona comunque alla lignea che lo divide dall’interno, bussa sempre con la sfavorita facendo cosi riecheggiare per poco il rumore di quella sua movenza. Attende impassibile e silente il da farsi, sperando che vi sia qualcuno all’interno, ignorando completamente che Tyl, lavori ivi.
18:19 Tyl [esterno porticato] il forestiero, che ad una più attenta osservazione risulta essere un elfo, si dirige alla porta ignorandola completamente. Non che le dispiaccia non avere a che fare con tal razza ma ha promesso di aiutare chi ne ha bisogno ed anche a trattarsi di un elfo questo è il suo compito. Scuote appena il capo, già un'idea di ciò che affligge la creatura se l'è fatta ma meglio assicurarsi meglio della situazione. Dopo che egli ha bussato una voce, dal tono deciso e fermo <Valetudo ser, di cosa abbisognate?> volgendo a lui tutta la propria figura.
18:22 Conzen [Esterno hospitale] Ei attende con calma che qualcuno risponda dall’interno, forse è qualcuno di impegnato ed per quello ci mette tanto a rispondere, intanto osserva con la coda dell’occhio la mezza ed il suo fare, rimane ritto sulla schiena con la destra sempre intenta a tener il fedele bastone. La spuria gli rivolge verbo indi si gira lentamente per non peggiorar le sue condizioni<<Modron Duir e Mae Govannen>>scrutandola ora<<son venuto ivi per porre rimedio alle mie condizioni fisiche, non che ne siano gravi ma per porre rimedio preventivo prima che diventi tardi>>favella con tono basso, tentando di mascherare il suo mal di schiena<<con una greve caduta son caduto sulla schiena cosi che ho delle fitte, non dolorose, ma continuate nel tempo>>continua<<all’incirca>>
18:30 Tyl [esterno porticato] il fare dell'elfo, che non poteva essere diversamente, la fa sorridere e a stento riesce a trattenere l'increspare delle labbra. Nota i suoi movimenti cadenzati, calcolati, rigido come un ciocco di legno <capisco> solo afferma avvicinandosi dunque a Conzen <lasciate che vi aiuti> mostrando ora le candide mani affusolate che escon fuori da sotto il nero mantello. I palmi rivolti verso l'alto son protesi vers'egli creando un supporto con gli avambracci. Nel mentre un inserviente viene ad aprire il portone che pesantemente schiude il loco inondando i due con il calore dell'interno. Lo sguardo a cercar quello dell'elfo <fidatevi, sono Tyl McAran, Praeceptor dei Medici di Vetustria> concedendosi poi una breve pausa <per aiutarvi> conclude con tono affabile.
18:34 Conzen [Esterno>Interno] Il Signore degli elfi continua ad osservare la mezza, cosi che poi ella spieghi e riveli chi sia, indi alle sue movenze<<non ho bisogno di nessun aiuto, vi ringrazio>>forse con tono duro, ma non tanto per chi ella sia, stranamente, ma per l’orgoglio personale che mostra raramente, ma accade anche quello. L’inserviente or gli apre la porta cosi che incomincia a muover passo verso l’interno, lo sguardo posato sull’arredamento di buon gusto, indi dopo qualche secondo di silenzio<<Conzen Doji, Maestro degli elementi ed Heru en Amin>>favella con tono basso ma perfettamente udibile per le puntute d’ella
18:42 Tyl [esterno porticato-interno] il tono brusco la lascia dapprima spiazzata mostrando un'espressione stupita, non tanto perchè non sia abituata a tal maniere da questa razza ma forse avvezza a trattar con moribondi che si lascian guidare e sostenere. Il sopraciglio destro inarca, le mani ritira lasciandole scivolare lungo i fianchi <come desiderate signore> risponde con fare distaccato. Il palmo della mancina volge ora verso l'alto, dopo che il polso ha effettuato una mezza rotazione in senso antiorario, il busto leggermente proteso in avanti <prego, accomodatevi> garbata, seguendolo infine anch'ella all'interno dello stabile. Al suo dire un inchino reverenziale la porta a piegare leggermente il busto di 15°, il capo chino rimane fin quando le spalle non siano tornate in posizione <siete il benvenuto saggio signore> sorridendo appena cordiale. Il manto infine lascia all'inserviente mostrando così la tunica color arancio e la spilla che contraddistingue la sua carica.
18:51 Conzen [Interno] Il busto rimane fermo, ed posa le iridi sul volto della mezza<<vi ringrazio>>favella con calma<<purtroppo questi dolori sono spesso forti e non scompaiono facilmente>>continua, mentre pone sguardo all’interno, il bastone si ferma come anche il passo che s’arresta, in quella posa forse non tanto comoda, ma cerca di non farlo capire alla mezza<<indicatemi voi una cura adatta>>
18:55 Tyl [interno-corridoio] annuisce lentamente al dire di Conzen, ascolta le sue parole ma le sue movenze hanno ancor più valore per la mezza. Il busto rigido, movimenti legnosi, nella sua mente già si figura cosa sia necessario fare <prego seguitemi> aggiunge soltanto affiancando l'elda <da questa parte, verso l'astanteria> mostrandogli la via con il palmo della mano rivolto verso l'alto.
Conzen [Interno] Sente le parole d’ella indi passo move in direzione di dove gli indica la mezza, silente rimane, morde il labbro inferiore per il dolore che prova, l’andatura è malferma ma tenta di darsi un contegno.
19:14 Tyl [corridoio-astanteria] rimane al fianco dell'elfo, non lo supera seguendo la sua andatura, lenta e instabile. Con la coda dell'occhio gli dona fugaci occhiate a sincerarsi delle sue condizioni fin quando non giungono alla porta del'astanteria. Qui un passo più lungo la porta a raggiunger prima la lignea, il palmo della man dritta si posa sull'anta, sempre semi aperta, al fine di aprire il passaggio a Conzen <accomodatevi> entrando infine nella sala sorreggendo sostando ancora sull'uscio <prendete posto ove più vi aggrada> aggiunge mantenendo il tono di voce quanto basta per esser udito dalle puntute. Il fuoco scoppietta nel camino, le brande ordinate una al fianco dell'altra. Odor di erbe e medicinali, una luce soffusa.
Aonas [Studio medico--->Astanteria] La porta che separa l' astanteria dallo studio medico si apre leggermente e due piccole mani corrono sulla lignea porta ed ecco la testolina dai castani capelli e cerulei occhi fa capolino per sbirciare al interno della stanza.Nella stanza si propaga uno strano odore che al bambino non è troppo gradito e nella sua faccia si disegna un espressione schifata.
Conzen [Interno] Il Maestro con calma entra nell’astanteria, continuando ad osservare l’interno e la disposizione del mobilio, il calore del camino ristora l’elfo, mentre poggia le mani su di una branda. Una smorfia ed un sospiro cosi da scaricar il dolore che gli provoca la schiena, posando il bastone poco distante.
19:28 Tyl [astanteria] attende che egli abbia fatto il suo ingresso per poi riaccostare la porta dell'astanteria. Ambo i palmi su di essa che poi scivolando verso il basso tornano al fianco del corpo. Ruota sulle punte ed è di nuovo rivolta verso l'elfo che già si è seduto su una branda, lo raggiunge, le scarpine di feltro rendono i suoi passi ancor più felpati. Un suono richiama la sua attenzione, la porta dello studio, un sorriso lieve appare sul suo volto ma non si gira a guardare chi forse entrerà nella sala, sa già di chi si tratta. Prosegue così fino alla branda e mantenendosi sulla sinistra di Conzen <ser, dovreste scoprire la vostra schiena e sdraiarvi prono> con fare distaccato dà delle brevi indicazioni <torno fra un momento> informa discostandosi dalla branda per portarsi al mobiletto dei rimedi.
Conzen [Astanteria] L’elfo dopo aver poggiato le mani sulla branda, osserva il materasso indi si posiziona come ha detto la mezza, alzandosi poi la veste dalla parte interessata, le puntute ascoltan le parole di un fanciullo che si allontana dal posto abbastanza velocemente, trattiene il fiato per contener il dolore, avendo commesso un movimento poco intelligente.
19:51 Tyl [astanteria] dal mobiletto prende il necessario, un vasetto di terracotta, garze. Tiene il tutto accuratamente nelle mani ma rischia di far cadere tutto a terra sorpresa da quello che sente, Aonas è appena uscito dalla finestra. Un'espressione cupa si disegna sul suo volto, certo il piccolo teppista non la passerà liscia. Si perde un attimo nei suoi pensieri per poi riscuotersi e tornare al proprio lavoro. Raggiunge nuovamente Conzen ora disteso. Un'occhiata alla bianca pelle resa livida dalla botta. Non sembrano esserci escoriazioni ma effettivamente la muscolatura è contratta. Posa i rimedi sul mobiletto accanto alla branda distogliendo lo sguardo dall'elfo. Apre il vasetto di terracotta dal quale un profumo intenso si spande nei pressi di esso <vi farò un massaggio con quest'olio> lo informa con tono pacato, ma leggermente vibrante dato il nervosismo represso. Torna su Conzen, nella mancina il vasetto, la gemella immerge indice e medio all'interno di esso così da poter applicare sul corpo dell'elfo la sostanza vischiosa.
19:54 Conzen [Astanteria] Ascolta le parole della Mezza dopo averne osservato i movimenti di sfuggita, completamente sdraiato sente le mani d’ella che incomincian a premere sulla di lui pelle, all’inizio sente un po’ di dolore, ma pian piano esso scema con una sensazione di rilassatezza che pervade il suo corpo<<olio di cosa?>>dimanda curioso, ormai Maestro degli Elementi codeste informazioni potrebbero risultargli utili
20:03 Tyl [astanteria] le dita unite disegnano una lunga linea ondulata sul fianco dolente. Lentamente la disegnano sulla pelle sfiorandola. Un movimento dall'alto verso il basso che termina con un mezzo giro per poi risalire al punto di partenza. L'odore di fiori si spande man mano, sempre più inebriante, l'olfatto elfico ne è ben pregno ma senza accusar fastidi <olio di camomilla signore> risponde pacata abbassando ulteriormente il tono della voce così da renderla quasi un soffio. Ora le dita si schiudono, il palmo si adagia sul fianco di Conzen e inizia a premer più forte lì dove il muscol par contratto. Movimenti circolari, concentrici, sempre più ampi. Lentamente la zona è completamente unta, la pelle brilla per effetto dell'olio che facilita il massaggio della mezza.
20:08 Conzen [Astanteria] L’elfo or riposa disteso con la schiena rivolta verso l’alto cosi che la mezza possa fargli con calma il massaggio<<comprendo>>sorridendo forse invisibilmente per ella<<forse ne deduco la provenienza>>non continuando a proferir verbo, confidando che Tyl capisca il suo dire, indi sente la parte della schiena dolorante, meno pungente rispetto a prima, effetto immediato della cura o auto convinzione, non lo sa, però assaporandone la piacevolezza persa da ormai qualche giorno.
20:15 Tyl [astanteria] prodigandosi nel massaggio osserva la propria mano adoperarsi su Conzen, lo sguardo profondo, le pupille più scure. La mancina posa il vasetto sulla branda e dopo aver preso altro olio anche questa raggiunge la schiena dell'elfo. Ambo le mani a distendere la muscolatura contratta, pian piano la sente sciogliersi sotto le proprie dita affusolate che manipolano dolcemente la zona. Man mano la pelle si arrossa, frutto del calore che man mano si sta generando. I plami aperti si congiungono tramite i pollici e lentamente scendono sulla pelle resa morbida dall'olio, seguono la figura dell'elfo mentre un sorriso divertito affiora sulle labbra della mezza che silente continua il suo fare.
Conzen [Astanteria] L’elfo rimane piacevolmente sorpreso dalla sensazione di rilassatezza che prova la sua schiena che era pervasa da forti fitte che lo infastidivano molto. Ei respira profondamente cosi da gustare una presunta mobilità che era quella sua intrinseca, il corpo disteso per intiero, le braccia or le alza portandole sopra il capo tentando di quietarsi maggiormente
20:27 Tyl [astanteria] più e più volte le mani passano sulla schiena di Conzen fino a quando l'olio si sia assorbito quasi interamente. Con gesti pacati la mezza si discosta dall'elfo, tutto sembra fuori dal tempo, etereo. Silente lascia che l'elda trovi conforto nel massaggio mentre ella si pulisce le mani ad un panno accanto al mobiletto, riprende poi il vasetto dalla branda, lo chiude e lo posa sul ripiano di fronte a lei. Con la coda dell'occhio osserva il suo paziente prima di prender il rotolo di garza. Attende ancora un attimo ed infine <ora potete sollevarvi a sedere> sussurra quasi in elfico per render tutto più confortevole possibile. Una volta che si sarà seduto, la mezza, si accovaccerà di fronte a lui per iniziare a fasciare il busto.
20:31 Conzen [Astanteria] L’elfo espira profondamente quando ella everbia indi facendo forza con le mani, tenta di riportar diritto il busto, le iridi osservano la federa del materasso<<vi ringrazio>>favella indi ruota appena il collo, cosi da sentir meglio le condizioni migliorare
20:37 Tyl [astanteria] la garza passa veloce ma precisa intorno al busto di Conzen, non stretta ma aderente. Ne avvolge la figura e infine si appunta su un lato annodandosi all'altezza del gomito. La mezza si riporta in piedi, soddisfatta del proprio lavoro <di nulla> risponde semplicemente indietreggiando di un passo per andar a prendere il vasetto di olio tra le mani <potete rivestirvi signore> lo informa per poi continuare <nessuno sforzo, riposo e se potete tenete al caldo la parte dolorante> concludendo con un sorriso cordiale prima di voltarsi e dirigersi all'armadietto dei rimedi.
20:45 Conzen [Astanteria>uscita] La garza passa sul suo busto cosi da mantener fermo e rigida la parte interessata,<<capisco>>dopo aver sentito le parole di ella, indi si riveste per coprire la schiena, scende posando i piedi e riprendendo il bastone <<vi ringrazio ancora>>favella indi fa per uscire dall’astanteria<<Modron Duir e Mae Govannen>>continua<<spero di rivedervi cosi da forse un giorno collaborar per un fine comune>>indi varcando la soglia scompare dal loco
20:47 Tyl [astanteria] si volta a guardarlo una volta sistemato il vasetto nell'armadio <Valetudo vobis> chinando il capo <lo spero anche io signore e ne sarei ben lieta> sorridendo cordiale. Lo guarda uscire per poi dirigersi e sparire nello studio medico.